lunedì 5 gennaio 2009

il bianco, il nero



Un avvicinamento lento ed appiedato. Ci sono delle piccole strade asfaltate, in mezzo ai campi squadrati e quasi senza fine, delle grandi case monotone ed in apparenza inabitate, lasciate ad una distanza precisa l'una dall'altra, come sentinelle intorno ad una polveriera immensa. Le vecchie e monotone case abbandonate non sono distratte o agitate da presenze, mostrano tutta la decrepita tranquillità del tempo che non è passato invano. Dietro quelle finestre generazioni di mezzadri, contadini, braccianti, garzoni, le loro famiglie, hanno riposato le membra rotte dal lavoro dei campi e si sono riscaldate le mani ed i piedi tormentati dal gelo al tepore dei focarili. Da quegli androni sottostanti i bovi, razza scomparsa di bianchi giganti possenti, uniti dal giogo uscivano trainando i carri e si disperdevano nei fangosi sentieri della campagna. Adesso quel sentiero è una piccola strada asfaltata, poi un'altra, ed un'altra ancora, e tutti s'infilano nei quartieri lontani dal centro brulicante della città. Scandiscono ad intervalli edifici bifamiliari, un po' disadorni, assenti di anima e calore. Piccoli recinti di vita chiusa da un cancelletto, un sogno quasi-borghese costato una vita e forse anche due, qualche volta. Poi è la volta di un ponte che scavalca le rive morte d'un canale in disuso, ormai solo acqua stagnante e puzzolente.
Qualche volta, ma tanto di rado, si può vedere qualcosa: è un momento, un solo momento fugace.
Una rosa bianca spicca nell'anonimo grigiore.
Si può notare che sembra di una grandezza non abituale ed ha l'aria di offrirsi a ciascuno che passa, è perfino troppo bianca, quasi sfacciata e ci si domanda come possa stare dritta lì in mezzo al cemento, senza appoggi, senza fili che la tengano dritta.
Un riverbero di luce a tre falci si fa strada tra gli angoli secchi e smorti per schiarire la scena, se il fiore n'avesse bisogno. Ma l'ora non comanda la luce e non è ancora troppo tardi.
Solo il passante, un passante unico tra le centinaia di auto che si corrono dietro per strada, ha il diritto di chi si presenta ad un appuntamento con quella rosa eccezionale, che possiede tutto quel che c'è di più luminoso, bianca al punto di sembrare immacolata.
Il passante è vestito di scuro ed ha l'aria un po' notturna, quasi funebre. Può essere che si voglia semplicemente affacciare sulla luce, o si affaccia per dispetto alla luce non accettando di dimorare sulla terra?
Un incontro singolare, su una anonima strada di periferia, tra anonime villette men che grigie.

1 commento:

  1. esiste una strada piatta brevemente lunga a tratti sfatta , tra due nomi di fiume per trovarla senza un lume, se si guarda in alto tra il grigio e il grigio, si nota un balcone senza alcun fiore reciso, ecco come sempre lei apre le finestre verso le sei . un incontro singolare se non hai niente a quell'ora da fare, con il muso verso il su trova il verso alle giornate in cui è giù.

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